Covid-19: obbligatorio utilizzare ferie maturate e non godute prima della cassa integrazione?
Lavoro per un azienda da 10 anni, con circa 70 dipendenti. Sono in cassa integrazione da oltre 2 mesi e sono venuto a conoscenza che gli unici che non lavoriamo, sono io e altri due miei colleghi. Gli altri lavorano a rotazione, e volevo sapere, se prima di mettermi in cassa integrazione, il mio datore doveva farmi finire le ferie vecchie.
Occorre premettere che i decreti della Presidenza del Consiglio dei giorni scorsi emessi per gestire l'emergenza Covid-19 hanno raccomandato l’uso delle ferie per evitare spostamenti casa-lavoro e, quindi, limitare al massimo la diffusione del contagio.
Tuttavia pare non potersi rinvenire all'interno delle predette disposizioni una norma che imponga di fruire delle ferie prima di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria.
Semmai, possiamo richiamare una precisazione dell’Inps in cui viene previsto che "l’esercizio del diritto di godimento delle ferie, sia con riferimento alle ferie già maturate sia riguardo a quelle in corso di maturazione, può essere posticipato al momento della cessazione dell’evento sospensivo coincidente con la ripresa dell’attività produttiva". Un rinvio inattuabile se la sospensione è solo parziale, poiché deve essere garantito il ristoro psico-fisico correlato all’attività svolta, anche in misura ridotta.
Di conseguenza, non essendovi alcuna particolare disposizione, sembrerebbe utile richiamare una sorta di "buona prassi" ribadita in alcune sentenze del passato (Tribunale di Bergamo, n. 489/2013 e Consiglio di Stato sentenza n. 3987/2017), secondo le quali sarebbe più corretto ed opportuno, oltrechè conforme ai principi costituzionali, accedere alla cassa integrazione guadagni solo dopo l'esaurimento delle ferie maturate e non godute.
