Il datore di lavoro è deceduto: cosa fare?

Salve, sono stata assunta in data .... 20.. presso uno studio commercialista privato, lo scorso dicembre 2019 il mio datore di lavoro in seguito a complicanze di salute e superamento limite di età mi ha comunicato il licenziamento per giusta causa, poco dopo è deceduto. Ad oggi come eredi lascia 2 figlie di circa 50 anni che non so se accetteranno o meno l'eredità del padre poichè lo stesso aveva molteplici debiti non pagati. Resta di fatto che stanno continuando a portare avanti gli ultimi adempimenti verso i clienti dello studio senza un professionista abilitato e non ho notizie ne degli ultimi stipendi ne del mio TFR. Sono davvero preoccupata per questa situazione e vorrei che qualcuno mi indirizzasse verso la strada giusta da seguire. Grazie molte

Diritto del lavoro (11/02/2020)
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Autore:
Avvocato Antonella Martufi
Diritto del lavoro, Separazione divorzio e modifica delle condizioni, Condominio, Risarcimento danni e responsabilità civile, Famiglia
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Risposta:

Dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, avrà diritto al TFR, oltre che al pagamento delle retribuzioni e delle indennità maturate fino all'effettiva interruzione della prestazione di lavoro. 

Nel caso di mancato pagamento e di impossibilità di ottenere il credito dal datore di lavoro, il Fondo di garanzia dell'INPS garantisce il pagamento del TFR e delle ultime tre mensilità di retribuzione dei ratei delle mensilità aggiuntive (che dovrebbero essere, 13^ e 14^, visto che dovrebbe applicarsi il CCNL Studi professionali).

Considerata la morte del datore di lavoro, la procedura per accedere al Fondo di Garanzia INPS varia a seconda che gli eredi accettino o meno l'eredità (in tale ultimo caso, l'eredità sarebbe giacente e si renderebbe necessaria la nomina di un curatore), con l'ulteriore variabile che l'attuale prosecuzione del rapporto di lavoro, malgrado la morte del datore di lavoro (e oltre il termine indicato nella lettera di licenziamento, dal quale se comunicato agli organi competenti, ha fatto decorrere il diritto alla NASPI, già indennità di disoccupazione), potrebbero fondare la responsabilità diretta degli eredi a prescindere dall'accettazione dell'eredità.

In ogni caso, è opportuna e urgente una valutazione approfondita della vicenda, tra cui la verifica dei documenti relativi al rapporto di lavoro e alla cessazione.

Inoltre, non è da sottovalutare che la garanzia, per il pagamento delle ultime tre mensilità da parte dell'INPS, è sottoposta alla condizione che l'azione per il pagamento, inizi entro un anno dalla cessazione del rapporto di lavoro.

 

Avvocato Antonella Martufi

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