Come devo comportarmi se è previsto un patto di non concorrenza?

Salve Avvocato, le scrivo da libero professionista. Appena iniziato a lavorare mi trovai obbligato per non perdere l'occasione a firmare un contratto con un azienda dove era riportata la voce: "mi impegno a non esercitare attività diretta o indiretta di tipo concorrenziale con clienti verso i quali sono entrato in contatto durante il periodo di lavoro per tutta la validità del contratto e 36 mesi dopo la cessazione" tenendo conto che attualmente non esiste un elenco dei clienti con cui sono entrato in contatto né sono riportate sul contratto le eventuali penali, questo accordo è da considerarsi valido? E nel caso infrangerlo a cosa potrebbe portarmi oltre alla risoluzione dello stesso da parte del committente?

Diritto del lavoro (01/09/2020)
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Autore:
Avvocato Egidio Rossi
Diritto del lavoro, Separazione divorzio e modifica delle condizioni, Divorzio breve, Condominio, Recupero Crediti, Risarcimento danni e responsabilità civile, Locazioni ad uso abitativo, Immobili
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Risposta:

Dalla descrizione della clausola riportata nel Suo quesito parrebbe che il Suo contratto di lavoro prevede un "patto di non concorrenza" disciplinato, per i contratti di collaborazione autonoma, dall'art. 2596 del Codice Civile, e per il rapporto di lavoro subordinato dall'art. 2125 del Codice Civile.

A norma dell'art. 2596 del Codice Civile, che disciplina il patto di non concorrenza pattuito con un collaboratore autonomo, "Il patto che limita la concorrenza deve essere provato per iscritto. Esso è valido se circoscritto ad una determinata zona o ad una determinata attività, e non può eccedere la durata di cinque anni. Se la durata del patto non è determinata o è stabilita per un periodo superiore a cinque anni, il patto è valido per la durata di un quinquennio”.

Il patto stipulato con il dipendente, invece, disciplinato dall'art. 2125 del Codice Civile prevede che "Il patto con il quale si limita lo svolgimento dell'attività del prestatore di lavoro, per il tempo successivo alla cessazione del contratto, è nullo se non risulta da atto scritto, se non è pattuito un corrispettivo a favore del prestatore di lavoro e se il vincolo non è contenuto entro determinati limiti di oggetto, di tempo e di luogo. La durata del vincolo non può essere superiore a cinque anni, se si tratta di dirigenti, e a tre anni negli altri casi. Se è pattuita una durata maggiore, essa si riduce nella misura suindicata".

Tenendo presenti le caratteristiche del patto di non concorrenza, sia per il patto stipulato con il collaboratore sia per il patto stipulato con il dipendente, sembrerebbe che il patto intercorso tra Lei e l'azienda potrebbe essere oggetto di contestazione, in quanto non prevede limitazioni territoriali, non indica in modo specifico l'oggetto delle limitazioni e risulta generica nell'individuazione dei clienti con i quali Lei non dovrebbe avere contatti concorrenziali.

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