Non ricevo la retribuzione per una carenza di liquidità. Cosa posso fare?

Salve sono dipendente di una Società informatica con sede in Roma. Da qualche tempo il datore di ha dichiarato di avere difficoltà finanziarie dicendo che il committente non paga. A causa di queste difficoltà, alla data odierna non è stata pagata la 14^, non sono stati corrisposti i buoni welfare, la 13^ al momento è stata pagata solo al 50%. In merito sono a chiedere, se le azioni del datore di lavoro possono considerarsi ancora legittime (ovvero se un ritardo sia comprensibile) e in caso negativo, quali siano le azioni che posso intraprendere. Cordialmente
Diritto del lavoro (19/12/2018)
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Autore:
Avvocato Antonella Martufi
Diritto del lavoro, Separazione divorzio e modifica delle condizioni, Condominio, Risarcimento danni e responsabilità civile, Famiglia
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Risposta:

Nell’ipotesi di mancato pagamento di retribuzioni ed indennità, anche di una sola, può ottenere una ingiunzione di pagamento, provando il proprio credito con la produzione della relativa busta paga.

E’ buona prassi ricorrere all’azione giudiziale sono in via residuale, falliti i tentativi, prima informali e poi formali – con raccomandata a/r o PEC, di ottenere il pagamento.

Il mancato pagamento della retribuzione e delle indennità, costituisce un inadempimento tale da giustificare l’interruzione immediata del rapporto di lavoro da parte del lavoratore, esonerandolo dal periodo di preavviso (giusta causa di dimissioni).

Tuttavia, la giurisprudenza esclude la gravità dell’inadempimento per il mancato pagamento di una o due retribuzioni (a seconda delle circostanze, è mio parere che fino a tre mensilità di retribuzioni sussista una certa tolleranza), soprattutto se dovuto ad una carenza di liquidità.

Una situazione di contrazione economica o di crisi di impresa, oltretutto dovuta al fatto di un terzo (ad esempio, il committente a sua volta inadempiente), può, in altri termini, configurare la così detta “forza maggiore”, rilevante giuridicamente, che giustifica il ritardo del pagamento alle normali scadenze.

Il mio suggerimento è di sollecitare informalmente il datore di lavoro, proponendo un graduale piano di rientro, anche a lungo termine, prima delle indennità di 13^ e 14^, fermo restando l’impegno a ripristinare la regolarità dei pagamenti delle scadenze future e, in ogni caso, di sollecitare formalmente il pagamento superate 2 mensilità di retribuzione, valutando al contempo e per il tramite di un professionista, le azioni a tutela del proprio credito.

Avv. Antonella Martufi

 

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