Sono separata e ho un nuovo compagno. Posso ospitarlo a casa mia anche con mio figlio?

Sono separata da diversi mesi ed ho un bambino di circa 5 anni. Frequento un uomo da diversi mesi, la relazione è seria. Vorrei sapere se può restare a dormire da me quando il bambino non c'è e se, quando invece lo presenterò, potrà pernottare in maniera occasionale? Legalmente sbaglio qualcosa? Non vorrei il mio ex potrebbe creare dei problemi ovviamente in forma legale.

Famiglia (13/05/2020)
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Autore:
Avvocato Fabrizio Tronca
Eredità e Successioni, Immobili, Famiglia
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Risposta:

Il Suo attuale compagno può certamente pernottare nella Sua abitazione, quando il minore si trovi collocato presso il papà e quindi non sia presente.

Quanto alle prospettive future di convivenza o parziale convivenza con il compagno, pure quindi in presenza del minore, non possiamo certo dire sia una opzione da escludere.

Il genitore separato ha tutto il diritto - in astratto - di proseguire la sua traiettoria di vita anche sotto il profilo relazionale e dei nuovi rapporti.

Certamente, in tale schema, in presenza del figlio occorre ben tenere presente un parametro: il miglior interesse del minore.

In tale voce rientra naturalmente l'obbligo di assicurare al bambino un ambiente familiare sereno, equilibrato, con punti di riferimento e con elementi non destabilizzanti o che possano creare in lui disorientamento. 

Le scelte del genitore non devono essere in contrasto con l’”esigenza del minore, di elaborare il cambiamento nei tempi dovuti”[1].

Inoltre, quanto qui esposto vale per una relazione stabile e consolidata, sì da non introdurre nella vita del figlio un adulto di passaggio, e che non turbi e/o possa comportare un pregiudizio per il minore.

Il diritto del genitore di rifarsi una vita relazionale deve quindi essere contemperato con il rispetto dell'equilibrio del minore e dell’accettazione della nuova realtà.

La figura del nuovo compagno può quindi essere introdotta gradualmente alla conoscenza del piccolino, possibilmente con qualche contatto pomeridiano e più frequente.

V'è poi l'aspetto, fondamentale, della comunicazione: questo vale sia nei confronti del papà del bambino, che verso il minore stesso.

Occorre sul punto pertanto confrontarsi con il papà e informarlo che un altro adulto verrà a contatto con la vita del figlio, rassicurarlo e avere la certezza quindi che sia informato e che non ponga ostacoli e che non sia occasione di futuri (anche strumentali..) conflitti.

E quindi la comunicazione con il minore: a 5 anni i bambini sono molto ricettivi, sensibili e assolutamente in grado di porsi domande e ascoltare ed essere ascoltati.

Occorrerà pertanto spiegargli la nuova situazione, cosa rappresenta il nuovo compagno e, in ogni caso, garantire sempre il rispetto, il ruolo e la presenza della figura paterna.

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[1] Cass. civ., Sez. I, Sent., 10/05/2017, n. 11448

 

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