La madre del bambino vuole rinunciare per sempre all’accertamento di paternità. È possibile?

Una coppia convivente può formalizzare un accordo permanente, che indichi il non riconoscimento da parte del padre del nascituro e di non avere così impegni legali ed economici futuri? La madre, in un futuro, potrà cambiare idea e chiedere un risarcimento? 

Famiglia (04/04/2020)
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Autore:
Avvocato Fabrizio Tronca
Eredità e Successioni, Immobili, Famiglia
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Risposta:

Il riconoscimento di un figlio non è un atto negoziabile.

Nessuno dei due genitori può impegnare l'altro o impegnarsi verso l'altro anche per il futuro a rinunciare al riconoscimento di paternità e tanto meno può disporre in tali termini di un diritto di un terzo (il figlio).

Legittimato, per quando potrà, a richiedere il riconoscimento di paternità (così come di maternità) è, infatti, anche il figlio stesso.

Peraltro, l'azione tesa a riconoscere la paternità è imprescrittibile, potendo essere attivata in ogni momento della vita dai soggetti legittimati.

Dispone, infatti, l'art. 270 del Codice Civile che "L’azione per ottenere che sia dichiarata giudizialmente la paternità o la maternità naturale è imprescrittibile riguardo al figlio. Se il figlio muore prima di avere iniziato l’azione, questa può essere promossa dai discendenti (legittimi, legittimati o naturali riconosciuti), entro due anni dalla morte. L’azione promossa dal figlio, se egli muore, può essere proseguita dai discendenti (legittimi, legittimati o naturali riconosciuti)."

Si tratta di un'azione giudiziale, come vediamo, che potrebbe essere perfino promossa dai futuri figli del figlio in questione in qualità di eredi.

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Quanto sopra è fondato per l'interesse supremo di un minore, e in via generale di una persona, a conoscere e vedere riconosciuto il proprio genitore, sia sotto il profilo sociale, umano, intimo, sia sotto il profilo del diritto al mantenimento.

Un accordo come quello da Lei delineato, pertanto, non ha alcun valore né efficacia giuridica.

Anche quanto al quesito specifico, pertanto, pur laddove oggi la madre manifestasse di non intendere attivarsi per il riconoscimento del padre, in futuro sarebbe libera di azionare il giudizio e richiedere, per sè a titolo di risarcimento, quanto economicamente sostenuto in via esclusiva per le necessità del figlio. 

Avvocato Fabrizio Tronca 

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