In merito al Suo quesito, Le premettiamo che il Suo quesito è molto complesso e andrebbe analizzato con la visione della relativa documentazione. Detto ciò, la planimetria dell'immobile (chiamata comunemente "piantina") dovrebbe rappresentare graficamente sia l'unità immobiliare principale (il suo perimetro, la distribuzione interna, le funzioni dei locali, i confini, la posizione delle parti comuni se esistono, etc.) sia le pertinenze (se comprese nel subalterno - ad es. cantine, soffitte, etc.). Allo stesso tempo, il preliminare dovrebbe contenere tutte le condizioni della compravendita (descrizione dell’immobile, prezzo, modalità di pagamento, ecc.) oltre al termine entro il quale questa dovrà essere stipulata. Qualora, a seguito di tali verifiche, si riscontrasse la difformità dell’immobile rispetto a quello descritto nel preliminare o la presenza di vizi, e dunque l’inadempimento e la responsabilità contrattuale del venditore, l’acquirente potrebbe esercitare il recesso o agire per la risoluzione del contratto. In particolare, nel caso in cui nel preliminare sia prevista una caparra confirmatoria, l’acquirente può recedere dal contratto chiedendo il doppio di quanto già versato. In particolare nel Suo caso, sarebbe opportuno verificare tutte le condizioni contrattuali del preliminare sottoscritto. Qualora i condomini non dovessero chiedere nulla, la situazione si risolverebbe in maniera bonaria e Lei potrebbe avanzare la richiesta di consegna dell’immobile prima del rogito definitivo. Al contrario, qualora qualcuno dei condomini dovesse, invece, pretendere una somma, bisognerà valutare la possibilità di chiedere la risoluzione del contratto, come accennato prima, oppure la riduzione del prezzo di acquisto.