Convivenza e partner alle dipendenze del compagno

Buon pomeriggio, cortesemente se può aiutarmi a risolvere questo quesito: io e il mio amico vorremmo unirci con la convivenza di fatto e il contratto di convivenza...al momento io sono dipendente del mio compagno (come collaboratore domestico regolarmente assunto con contratto a tempo indeterminato, la mia domanda è quando faremo il passo della convivenza, inciderà il fatto che sono un suo dipendente ? potrò continuare ad esserlo ? Nella Speranza di essere stato chiaro ed in attesa cordiale risposta saluti.
Unioni civili e Convivenza (24/09/2017)
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Autore:
Avvocato Fabrizio Tronca
Eredità e Successioni, Immobili, Famiglia
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Risposta:
Per rispondere al Suo quesito, riteniamo innanzitutto utile illustrare brevemente la disciplina dei c.d. contratti di convivenza, ovvero gli accordi con cui la coppia definisce le regole della propria vita insieme, attraverso la regolamentazione dei rapporti patrimoniali e di alcuni limitati aspetti personali. L’accordo può essere utilizzato anche per disciplinare le conseguenze patrimoniali della cessazione della convivenza. Possono essere stipulati da tutte le persone che, legate da vincolo affettivo, decidono di vivere insieme stabilmente (c.d. convivenza more uxorio). Con il contratto di convivenza è possibile disciplinare diversi aspetti patrimoniali riguardanti: 1. le modalità di partecipazione alle spese comuni, e quindi la definizione degli obblighi di contribuzione reciproca nelle spese comuni o nell'attività lavorativa domestica ed extradomestica; 2. i criteri di attribuzione della proprietà dei beni acquistati nel corso della convivenza; 3. le modalità di uso della casa adibita a residenza comune (sia essa di proprietà di uno solo dei conviventi o di entrambi i conviventi ovvero sia in affitto); 4. le modalità per la definizione dei reciproci rapporti patrimoniali in caso di cessazione della convivenza al fine di evitare, nel momento della rottura, discussioni e rivendicazioni; 5. la facoltà di assistenza reciproca, in tutti i casi di malattia fisica o psichica. Dal contratto di convivenza nascono veri e propri obblighi giuridici a carico delle parti che lo hanno sottoscritto. Pertanto la violazione dei doveri assunti con tale accordo legittima l'altra parte a rivolgersi al Giudice per ottenere quanto di spettanza. La durata "naturale" del contratto di convivenza coincide con la durata del rapporto: è logico quindi subordinarne gli effetti alla permanenza del rapporto di convivenza. Ciò non toglie, comunque, che vi siano alcuni accordi destinati a produrre i loro effetti dopo la fine della convivenza: si pensi a tutte le pattuizioni che disciplinano i rapporti patrimoniali della coppia in caso di cessazione della convivenza. Come avrà notato dall’esposizione, la Legge non prevede limitazioni per l’ipotesi in cui la coppia sia legata da rapporti di lavoro, anzi avrete la possibilità di disciplinare proprio l’aspetto dell’attività lavorativa domestica. ***** Chiaramente, il contratto di convivenza che stipulerete dovrà essere redatto al fine di ottenere un risultato pensato specificamente per le Vostre esigenze.
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