I limiti di responsabilità dell'amministratore incapace naturale

Salve una curiosità:persona incapace naturale senza amministratore.Compie reati tipo bancarotta,evasione fiscale,,brucia i creditori etccc...E stato raggirato da altre persone.Circonvenzione di incapace.Reato prescritto .Penalmente c è la prescrizione dopo sette anni dall ultimo reato per quanto riguarda la circonvenzione,ma civilmente se non è andato in prescrizione chi risponde dei debiti?coloro che hanno approfittato dell incapace di intendere e volere anche se il reato di circonvenzione è andato prescritto?grazie
Diritto Penale (28/05/2019)
Risposta:

Il reato di circonvenzione di persone incapaci, previsto dall'art. 643 c.p., presenta un termine massimo di prescrizione di sette anni e sei mesi. 

Detto ciò, per rispondere alla Sua domanda, tutto dipende dalla tipologia di società di cui si sta parlando: società di capitali o società di persone.

Se una società di capitali contrae dei debiti, solo quest'ultima ne è responsabile. La posizione dell'amministratore può essere interessata dalla predetta situazione debitoria solo in caso di fallimento della società.

In quella situazione il curatore del fallimento valuta il tutto e, qualora rilevi delle anomalie di gestione tali da integrare le varie ipotesi di bancarotta, provvede ad informare la Procura della Repubblica competente che, a quel punto, apre un'indagine in cui, almeno inizialmente, potrebbe essere indagato anche l'amministratore incapace naturale di cui alla Sua domanda.

Nel corso delle indagini successive, magari in seguito all'escussione di quest'ultimo soggetto o di persone a lui vicine, potrebbe anche emergere il suo stato di incapacità e la reale identità di chi in concreto amministrava la società. Ciò potrebbe portare all'archiviazione della posizione dell'incapace naturale (nel diritto penale affinchè venga riconosciuta l'incapacità di intendere e di volere, quindi la non imputabilità, non è necessario che l'incapacità sia stata accertata attraverso i procedimenti a tal fine previsti dal codice civile) ed il procedimento penale potrebbe proseguire nei confronti dell'amministratore di fatto. In questo caso, l'amministratore incapace naturale non sarebbe chiamato a rispondere di alcun debito/danno.

Qualora invece l'amministratore incapace naturale sia stato messo ad amministrare una società di persone, potrebbe trovarsi nella posizione di dovere rispondere personalmente dei debiti della predetta società. In questo caso, ai sensi dell'art. 2946 c.c., i predetti debiti si prescrivono comunque in dieci anni dall'ultima richiesta di pagamento o atto simile.

Avvocato Nadia Mungari

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