Recupero del credito nei confronti di un debitore defunto: è possibile?

Salve, sto cercando di recuperare un credito da tempo, ma ora sono venuto a sapere che il mio debitore è morto. Posso ancora recuperare i miei soldi? Come posso fare? Grazie mille
Recupero Crediti (17/01/2024)
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Autore:
Avvocato Giulia Valmacco
Locazioni commerciali, Sovraindebitamento, Risarcimento danni e responsabilità civile, Famiglia
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Risposta:

In risposta alla sua richiesta, prima di tutto è bene sapere che la morte di un debitore non annulla automaticamente il diritto del creditore di recuperare il proprio credito. Tuttavia, il processo di recupero può essere influenzato dalla successione dell'asse ereditario del defunto.

Gli eredi, subentrando nelle obbligazioni del defunto, saranno obbligati anche al pagamento dei debiti ereditari. Normalmente gli eredi rispondono dei debiti ereditari personalmente e, dunque, con tutto il loro patrimonio (anche oltre quanto presente nell’asse ereditario). Eccezione a questa regola è l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario: in questi casi i creditori potranno soddisfarsi solo aggredendo l’attivo ereditario e, dunque, non potranno agire nei confronti del patrimonio personale dell’erede nel caso in cui rimangano insoddisfatti.

Per rintracciare gli eredi del debitore deceduto, è consigliabile consultare l'Ufficio del Registro delle Successioni presso il tribunale competente. Lì, sarà possibile ottenere informazioni sulla presenza di un testamento, sull'apertura di una successione, nonché sui nominativi degli eredi e dei loro rappresentanti legali, se del caso. È possibile, altresì, effettuare una ricerca presso il Registro Generale dei Testamenti.

Nel caso in cui il debitore deceduto non risulti aver fatto testamento, dovranno ricercarsi gli eredi secondo la successione legittima e, dunque, il coniuge e i parenti. A tal fine è utile richiedere un certificato storico di stato di famiglia presso il Comune di cui all’ultima residenza del defunto.

Una volta identificati gli eredi, il creditore può informare loro della presenza del debito e richiederne il pagamento. È opportuno farlo per iscritto, specificando l'importo del debito, la sua natura e fornendo la documentazione comprovante la sua esistenza.

Nel caso in cui gli eredi si rifiutino di pagare o si verifichino contestazioni sulla validità del credito, si potrà valutare di intraprendere azioni legali. Queste possono includere l'avvio di un procedimento volto ad ottenere la condanna degli eredi al pagamento del debito o, nel caso in cui esista già un titolo (ad esempio un provvedimento del Giudice, una cambiale ecc.), l’avvio di un procedimento di esecuzione contro il patrimonio ereditario.

È bene precisare, infine, che non tutti i debiti vengono trasferiti agli eredi. Alcuni debiti, infatti, non sono trasmissibili e altri ancora per loro natura si estinguono con la morte del debitore. Ad esempio:

  • Debiti prescritti: Non si trasferiscono agli eredi i debiti del defunto caduti in prescrizione per i quali, dunque, il creditore non ha provveduto ad interrompere i termini di prescrizione inviando solleciti e/o diffide.
  • Sanzioni amministrative: in relazione alle sanzioni fiscali per omesso o tardivo pagamento delle imposte, si precisa che l'erede non è tenuto a pagare la sanzione, ma resta obbligato al pagamento dell'imposta non versata dal defunto. Anche per le sanzioni amministrative emesse per violazioni del codice della strada vige l’intrasmissibilità agli eredi.
  • Sanzioni penali (multa e ammenda) emesse nei confronti del defunto non dovranno essere pagate dagli eredi.
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