Cos'è il ricorso per decreto ingiuntivo?

Nel caso in cui la diffida di pagamento inoltrata al debitore non sortisca alcun effetto, il ricorso per decreto ingiuntivo è uno dei metodi più utilizzati e veloci per recuperare un proprio credito. Se sei un creditore e desideri ottenere il pagamento di una somma dovuta, il ricorso per decreto ingiuntivo potrebbe essere la soluzione che fa al caso tuo.

 

Indice:

  1. In che cosa consiste il ricorso per decreto ingiuntivo?
  2. Quali sono i presupposti?
  3. Le caratteristiche del decreto ingiuntivo

 

 

1. In cosa consiste il ricorso per decreto ingiuntivo?

 

Il ricorso per decreto ingiuntivo è un procedimento giudiziale che consente al creditore – in presenza di determinati presupposti previsti dalla legge - di presentare una richiesta al giudice civile competente affinché emetta un provvedimento noto come decreto ingiuntivo. Questo decreto ingiunge al debitore di pagare l'importo dovuto entro 40 giorni dalla notifica.

È importante sottolineare che il decreto avverte anche il debitore che può proporre opposizione entro lo stesso termine di 40 giorni.

In caso di mancata opposizione, il provvedimento giudiziale costituisce titolo esecutivo e, pertanto, si potrà procedere all'esecuzione forzata, ovvero al pignoramento dei beni mobili e/o immobili del debitore.

 

2. Quali sono i presupposti?

 

Ma quali sono i presupposti per proporre un ricorso per decreto ingiuntivo?

Affinché il ricorso sia ammissibile, il credito deve soddisfare alcuni requisiti previsti dalla normativa applicabile sul punto. Innanzitutto, il credito deve essere liquido, certo ed esigibile, ovvero deve essere quantificabile in maniera precisa.

Inoltre, il credito deve essere fondato su una prova scritta, come ad esempio: un contratto, una fattura, una ricevuta o altri documenti che attestino l'esistenza e l'ammontare del debito. Questi elementi sono fondamentali per garantire la solidità del ricorso e ottenere un decreto ingiuntivo valido[1].

 

3. Le caratteristiche del decreto ingiuntivo

 

Una delle principali caratteristiche del ricorso per decreto ingiuntivo è la sua rapidità, questo è particolarmente vantaggioso per i creditori che desiderano recuperare i propri crediti nel minor tempo possibile.

Tuttavia, è importante tenere presente che, se l'ingiunto, ossia il debitore, si oppone al decreto ingiuntivo, la procedura si trasforma in un processo ordinario che si svolge davanti al Tribunale o al Giudice di Pace, se competente. In tali casi, i tempi per la risoluzione della controversia saranno inevitabilmente più lunghi.

È inoltre importante sottolineare che in determinate situazioni previste dalla legge, il decreto ingiuntivo può essere emesso come immediatamente esecutivo. Questo significa che, una volta ottenuto il decreto ingiuntivo, il creditore può agire immediatamente nei confronti del debitore mediante il pignoramento dei suoi beni. Tuttavia, questa possibilità è subordinata a specifiche condizioni stabilite dalla normativa vigente[2].

In conclusione, se sei un creditore e desideri recuperare rapidamente un credito, il ricorso per decreto ingiuntivo potrebbe rappresentare la soluzione più adatta alle tue esigenze. Ricorda che è necessario soddisfare i presupposti legali, quali un credito liquido, certo ed esigibile, fondato su prova scritta. Se tutto è in regola, potrai ottenere un decreto ingiuntivo in tempi brevi e, se necessario, avviare l'esecuzione forzata per recuperare il tuo credito.

 

 

 

 

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note:

[1] Art. 634 c.p.c.: Sono prove scritte idonee a norma del numero 1) dell'articolo precedente le polizze e promesse unilaterali per scrittura privata  e i telegrammi, anche se mancanti dei requisiti prescritti dal Codice civile. Per i crediti relativi a somministrazioni di merci e di danaro nonché per prestazioni di servizi fatte da imprenditori che esercitano una attività commerciale e da lavoratori autonomi anche a persone che non esercitano tale attività, sono altresì prove scritte idonee gli estratti autentici delle scritture contabili di cui agli articoli 2214 e seguenti del codice civile, purché bollate e vidimate nelle forme di legge e regolarmente tenute, nonché gli estratti autentici delle scritture contabili prescritte dalle leggi tributarie, quando siano tenute con l'osservanza delle norme stabilite per tali scritture.

Si ricorda che la prova scritta, intesa quale condizione di ammissibilità della domanda di ingiunzione, consiste in qualsiasi documento, proveniente dal debitore o da un terzo, che il giudice ritenga meritevole di fede quanto ad autenticità e ad efficacia probatoria. Accanto alle prove scritte espressamente indicate dall'articolo in commento, ovvero le polizze, le promesse unilaterali ed i telegrammi, vi sono anche delle prove scritte atipiche, idonee ad essere utilizzate per promuovere il procedimento monitorio. Si tratta delle fotocopie di scritture private, telefax, documenti elettronici come le e-mail e il verbale di assemblea condominiale.

[2] Art. 642 c.p.c. : Se il credito è fondato su cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, o su atto ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato, il giudice, su istanza del ricorrente, ingiunge al debitore di pagare o consegnare senza dilazione, autorizzando in mancanza l'esecuzione provvisoria del decreto e fissando il termine ai soli effetti dell'opposizione.

L'esecuzione provvisoria può essere concessa anche se vi è pericolo di grave pregiudizio nel ritardo, ovvero se il ricorrente produce documentazione sottoscritta dal debitore, comprovante il diritto fatto valere; il giudice può imporre al ricorrente una cauzione.

In tali casi il giudice può anche autorizzare l'esecuzione senza l'osservanza del termine di cui all'articolo 482.

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